Ristorazione : meglio scegliere locale, sì a menu a km zero e biologico

cibo a km zero

Cibo a kilometro zero: spesso durante i miei corsi mi piace porre l’attenzione sull’importanza di scegliere “locale”.

Mangiare locale a km zero significa acquistare e mangiare cibi cresciuti nella comunità locale o comunque nei paraggi. Si trovano spesso nei mercati rionali, produttori che portano la loro frutta, verdura, uova, miele e quant’altro producono.

Ci si può anche informare se in zona ci sono coltivatori che vendono la loro produzione al pubblico, oppure fattorie dove è possibile acquistare direttamente.

Questo cibo non viene trasportato per migliaia di km lungo il paese e quindi non vi è solo meno inquinamento derivato dal trasporto ma gli alimenti non vengono trattati con prodotti chimici per aumentarne la conservazione; spesso la verdura e la frutta vengono raccolte settimane prima e refrigerate in attesa di essere trasportate.

Per mantenere l’aspetto ed il sapore dei cibi freschi durante il lungo trasporto, vengono spruzzati con ogni sorta di conservanti come cere e fnghicidi.

I cibi locali non rimangono in deposito per periodi lunghi, perciò non hanno bisogno di conservanti artificiali. Lo stesso ed anche peggio succede ai prodotti che vengono importati, dove inoltre il cibo è soggetto a contaminazioni in quanto la corretta conservazione durante il trasporto può non essere garantita.

Il sapore di un pomodoro appena colto è di gran lunga migliore e anche piu’ salutare rispetto d uno raccolto una settimana prima e trattato chimicamente per conservarlo meglio.

Inoltre la scelta di mangiare cibo di produzione locale è meglio per l’ambiente ed è meglio anche per l’economia del posto, scegliendo cibi di stagione. Infatti localmente è possibile trovare solo quello che può essere coltivato stagionalmente.

Photo di copertina by Lee Myungseong on Unsplash